Un salto di qualità nella campagna per il NO, anzi due. di Alberto Benzoni

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Alberto Benzoni

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C’è stata in primo luogo l’entrata in campo dei leoni, tutt’altro che spelacchiati, della vecchia Dc. Sentire De Mita ( ebbene sì !) e lo stesso Cirino Pomicino ( ebbene sì !!!) demolire, con intelligenza e passione l’Oca giuliva di turno e le sue formulette imparate a memoria; e, attenzione, in nome dei valori della politica come persuasione, mediazione, inclusione, intelligenza delle persone e delle cose, mi ha ripagato, credetemi, di anni trascorsi in un silenzio impotente: vedere demoliti, giorno dopo giorno, i principi in cui credevo e le conquiste cui avevo assistito da parte del primo cialtrone nuovista di turno e senza che nessuno si azzardasse a difenderli pubblicamente è un’esperienza che non auguro a nessuno. Ma ora, finalmente, qualcuno aveva detto che il nuovo re era nudo; e l’incantesimo/incretinimento collettivo era rotto.
Ancora, più importante, e questa volta per il futuro della sinistra, la dichiarazione di Tocci a favore del no. Per le cose che dice. E per le prospettive che apre.
Sinora l’atteggiamento della minoranza del Pd ( e, per dirla tutta anche della Cgil ) era stato equivoco e subalterno a dir poco. “Caro Renzi e caro governo, noi siamo disposti ad appoggiare la riforma ma tu ci devi dare una mano, che so, modificando la legge elettorale, riaprendo la concertazione eccetera eccetera”.
Al di là di ogni considerazione di merito, una fuffa vergognosa. A contrastarla, il solo D’Alema, con la qualità intellettuali e le sue debolezze personali. Ma, l’entrata in campo di Tocci il quadro è destinato a cambiare radicalmente. Primo perchè le sue considerazioni vanno finalmente al cuore del problema: dimostrando che la riforma non è ,come molti pensano, una roba neutra resa negativa dal cappello dell’Italikum, ma una costruzione complessiva tenuta insieme da logiche e da principi del tutto estranee alla sinistra e alla democrazia. E ancora, e soprattutto, perchè, con la sua presenza, il “no” di sinistra acquisisce, finalmente, la massa critica che finora gli era mancata.
E questo, credetemi, cambierà molte cose. Nell’oggi, con la crescita della probabilità di vincere. E per il domani, nella formazione, attraverso le lotte, di una sinistra degna di questo nome.

Alberto Benzoni

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