Perché i socialisti ti chiedono di votare NO, di Bobo Craxi
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I socialisti sono favorevoli ad una modifica della Costituzione finalizzata a modernizzare il Paese e le istituzioni e a garantire quel il bisogno di partecipazione popolare cresciuto in Italia e in Europa ormai da molti decenni.
I socialisti hanno posto l’esigenza di una profonda modifica della Costituzione più di trenta anni fa, ma dopo l’entrata in vigore di leggi elettorali di tipo maggioritario hanno sostenuto che l’unico organo abilitato alla modifica della Costituzione sia una Assemblea Costituente eletta dal popolo con metodo proporzionale, indipendente dalla maggioranza parlamentari e di Governo.
I socialisti quindi non sono contrari a riformare la Costituzione, ed anzi non la ritengono per nulla la “migliore del mondo”, ma sono contro i contenuti di questa riforma, perché non è vero che una riforma qualsiasi è meglio di niente.
1. UNA LEGGE CHE PRODURRA’ CONFLITTI
No ad una legge incomprensibile, un ibrido, che invece di semplificare e velocizzare il sistema lo complicherà, aumentando il contenzioso e i conflitti tra istituzioni diverse e tra Camera e Senato.
2. NON SUPERA IL BIPOLARISMO PARITARIO
No ad una legge che fa credere di superare il bicameralismo paritario e non lo fa. Il Senato, ancorché stravolto e ridicolizzato, rimane e ancora numerose saranno le sue competenze, comprese le funzioni legislative.
3. AVREMO UN SENATO CHE NON HA SENSO
No ad un Senato di nominati, che non ha senso, composto da 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 senatori nomati dal Presidente della Repubblica, non rappresentativo in modo proporzionale né della popolazione, né delle istituzioni. Neppure confrontabile con quel Senato delle Regioni, sul modello di quello tedesco, tanto discusso nei decenni passati.
4. IL SENATO POTEVA ESSERE ABOLITO
No ad una legge che di fronte a tanta confusione non ha avuto il coraggio di abolire il Senato del tutto.
5. PIU’ POTERI AL PREMIER E MENO AL PARLAMENTO
No ad una legge che rafforza il potere del solo Presidente del Consiglio a scapito di quelli del Parlamento, dei rappresentanti del popolo e della democrazia.
6. PIU’ POTERI AL PREMIER E MENO AGLI ENTI LOCALI
No ad una legge che rafforza il potere del solo Presidente del Consiglio a scapito dei poteri delle istituzioni locali e che affossa definitivamente qualsiasi processo di rafforzamento delle autonomie locali e della struttura federale dello Stato.
7. NON RIDUCE I COSTI DELLA POLITICA
No ad una legge che fa credere che si possano ridurre i costi della politica riducendo un po’ i costi del Senato. Ma se questo fosse vero perché non abolirlo del tutto o non dimezzare sia il numero dei senatori che quello dei deputati.
8. RIDUCE LA PARTACIPAZIONE POPOLARE
No ad una legge che riduce in processo di partecipazione polare nella formazione delle leggi prevedendo che le firme per la presentazione di proposte di legge di iniziativa popolare passino da 50.000 a 150.000. Per i referendum se si vuole che conti la maggioranza dei votanti (alle ultime elezioni) e non quella degli aventi diritto al voto occorre raccogliere 800.000 firme e non 500.000.
I Comitati Socialisti del No sono aperti a tutti coloro che si riconoscono nelle nostre critiche e che propongono l’elezione diretta di un’Assemblea Costituente per la riforma della Costituzione.
Bobo Craxi
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